Made in Italy post Covid-19

Made in Italy post Covid-19

Il coronavirus sembra aver fatto vedere all'Italia e agli “Attori” del settore che affidarsi alla “Filiera d’oriente”mai come oggi non conviene più…

…la storia della moda in Italia risale al tempo degli antichi romani attraversa i fasti dei granducati rinascimentali per giungere al successo del Made in Italy degli ultimi decenni del ‘900 fino ai giorni nostri. Le ipotesi alla base del successo nazionale e internazionale del sistema moda italiano erano che nel paese, a cominciare dai primi anni ‘70 abbiano positivamente operato una serie di condizioni nella domanda e nell'offerta riconducibili a fattori prettamente nazionali.

All'inizio degli anni ‘70 l’industria tessile italiana passava attraverso un profondo processo di ristrutturazione. Ne risultarono un grande ridimensionamento delle grandi imprese che si erano affermate negli anni ‘50 e ’60 e lo sviluppo contemporaneo di un robusto e diffuso tessuto di piccole e piccolissime imprese.
Molti imprenditori per fronteggiare la perdita di competitività sui costi, ridurre la conflittualità interna e tutelarsi nel clima generale d’odio nei confronti dell’impresa cominciarono a smantellare le proprie strutture aziendali creando diverse piccole unità produttive in cui trasferire manodopera e macchinari.
In particolare nel ventennio che va dal 1971 al ‘91 si assiste a uno spostamento delle unità produttive e dell’occupazione  dalle regione del nord a quelle del centro e del sud grazie a notevoli incentivi finanziari e al minor costo della manodopera. Per questo motivo diversamente da altri paesi dell’Europa Occidentale e degli Stati Uniti, l’Italia non sfrutta ancora in quegli anni la possibilità di produrre in paesi a basso costo di manodopera, potendo in tal modo di fregiarsi a pieno titolo dell’etichetta Made in Italy.

Pur essendo diventata leader nel segmento del tessile, con due comparti il pret-à-porter e il pronto moda, dagli anni 2000 in poi, anche l’Italia affascinata dalle opportunità in termini di costi di produzione della filiera tessile d’Oriente decide anche lei di delocalizzare la propria produzione in Cina allungandone i tempi e perdendo alla distanza il fascino e il sapore Made in Italy.

Gli scenari oggi con la crisi Covid19 sono mutati irrimediabilmente e proseguire come nulla fosse accaduto diventa impensabile.

La più immediata per la vendita al dettaglio è tornare ad una filiera corta made in italy.  Di qualitá,  più veloce ma di meno profitto per le grandi Aziende produttrici Italiane 
La differenza principale dal canale produttivo estero, è data dalla grande flessibilità di produrre capi e di immetterli nel mercato in circa un mese rispetto, alle collezioni di programmato attuali che si aggirano con tempi di consegna dall'ordinato di ben otto-sei mesi.



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